LO CHEF PINO CUTTAIA DEL RISTORANTE LA MADIA PREMIATO CON I CINQUE CAPPELLI
La Guida "I Ristoranti e i Vini d’Italia 2021" de L’Espresso assegna i Cinque Cappelli, simbolo che contraddistingue i migliori locali d’Italia, al ristorante La Madia dello chef bistellato Pino Cuttaia.
«Sono davvero felice di questo risultato ottenuto
per la prima volta. Ringrazio di cuore il mio team che è sempre con me con
grande serietà e professionalità e alla mia affezionata clientela che
finalmente oggi posso accogliere con gioia». Con queste parole lo chef due stelle
Michelin Pino Cuttaia commenta felice il risultato raggiunto con l’assegnazione
dei Cinque Cappelli della Guida I Ristoranti e i Vini d’Italia 2021 al
suo ristorante La Madia di Licata.
La guida, disponibile nelle edicole, nelle
librerie e nelle versioni app per iOS e Android, è stata presentata questa
mattina in un evento online condotto dal direttore e curatore Enzo Vizzari
insieme a Luca Ferrua, direttore dell’hub Il Gusto. Durante l’evento
sono stati annunciati i vincitori dei premi per i migliori ristoranti e le
eccellenze del territorio, in questo caso della Sicilia.
Pino Cuttaia, 53 anni, tre
figli, ha aperto la Madia a Licata insieme alla moglie Loredana nel 2000. Qui
ha ottenuto la prima stella Michelin nel
2006 e la seconda nel 2009. Ha vissuto a Torino, dove ha studiato e
lavorato in fabbrica. In quegli anni si diletta in cucina, poi l’hobby diventa
lavoro: dopo lunghi soggiorni nelle cucine di noti ristoranti tra cui Il
Sorriso a Soriso, Novara, e Il Patio a Pollone, Biella, Pino Cuttaia torna in
Sicilia. La precisione nel lavoro, appresa al Nord, il calore, la passione, gli ingredienti e le ricette della sua infanzia ritrovati al Sud gli
consentono di reinventare e di cucinare ricordando momenti passati:
stagioni e simboli della storia gastronomica della sua gente. “La cucina della memoria” che riscuoterà successi
unanimi di critica e di pubblico.
Raviolo di calamaro |
Polpo sulla roccia |
Carciofo spinoso di Licata |
«Può essere una memoria
collettiva o individuale» sottolinea Pino Cuttaia. «Quel che voglio far scattare in chi si avvicina
alla mia cucina sono ricordi, che possono essere quelli comuni a qualsiasi
infanzia o comunità o luogo o anche totalmente personali legati a esperienze
specifiche della propria vita. I miei ricordi sono legati
alla Sicilia e le mie ricette sono radicate in questa terra, dunque voglio far
vivere a chi assaggia i miei piatti un pezzo di storia siciliana.
Ciò non esclude che un mio piatto possa anche risvegliare in chi lo assaggia
ricordi prettamente personali».
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