Lo Stravecchio d'Allevo, un formaggio dal sapore "regale"
L'Asiago è uno dei trenta formaggi italiani a Denominazione di Origine Protetta (DOP) ricevuta nel 1996 ed è uno dei più diffusi, tanto che lo si può acquistare un po' dappertutto,
supermercati compresi. Le varietà di questo prodotto sono molte.
Il nome del formaggio "Asiago" coincide con il suo luogo d'origine, l'Altopiano di Asiago, che si trova in provincia di Vicenza, caratterizzato da terreni fertili e ricchi di ottimo foraggio, che determinano la qualità e le caratteristiche organolettiche di qualsiasi formaggio.
C'è l'Asiago Pressato dei caseifici di
pianura, che si ricava dal latte intero e si consuma fresco, dopo appena 20/40
giorni dalla produzione e c'è l'Asiago d'Allevo, ottenuto dal latte
parzialmente scremato e destinato ad essere stagionato. Di questo tipo, di cui
ne vengono prodotte circa 300 mila forme l'anno, solo una piccola parte è
prodotta in alpeggio, nelle 27 malghe ancora attive ad Asiago.
L'Allevo può essere consumato mezzano,
dopo 4/8 mesi, stagionato dopo 8/18 mesi o stravecchio dopo almeno 19 mesi. Ed
è proprio lo Stravecchio d'Allevo il
formaggio che lo Slow Food del Veneto intende presidiare, un prodotto
particolare e rarissimo per la complessità di gusti, sapori ed aromi, la cui
tradizione ha radici antiche.
Lo Stravecchio di Malga lo gustavano già
l'imperatore Francesco Giuseppe e la principessa Sissi e oggi lo si trova sulla
tavola degli inquilini della Casa Bianca e servito su quella regale di Londra
della regina Elisabetta, ma deve aver conquistato anche il palato dei burocrati
di Bruxelles, in genere molto fiscali, che hanno concesso la deroga per
continuare a produrlo con il fuoco a legna diretto e a caldaia aperta, nelle
malghe dei sette Comuni.
E proprio per le sue rare e prelibate caratteristiche
il Presidio vuole convincere i casari a produrre un maggior numero di forme di
Allevo Stravecchio, anche per renderli consapevoli del loro ruolo fondamentale,
non solo nel mantenere viva una cultura contadina particolare, ma anche per la tutela
del territorio dei Sette Comuni.
"Continuo a fare il formaggio dei
miei nonni. Ho imparato la lezione da mio padre e non ho voluto mai tradirla.
Né conservanti, né mangimi per le mie mucche, ma solo erba e ancora erba. Ci
vuole un grande amore per questa vita; la malga era per noi il mondo intero e
se penso ai miei anni passati in malga, mentre il mondo di sotto cambiava, mi
sembra quasi di essere vissuto da recluso, Poi penso che quel lavoro mi ha
aiutato a vivere, mi ha dato la forza di continuare come lo può fare solo un
grande amore. A volte mi sentivo obiettare che il focolare a legna non
rispettava le norme vigenti ed io ero pronto a chiudere la malga, ma mai a
cambiare metodo di lavoro". Ed è da queste parole, pronunciate con un
misto di nostalgia e di orgoglio da Toni Rodeghiero, il malghese forse più
famoso dell'Altopiano, che si capisce il perché della bontà dello Stravecchio
di Malga e del perché la cultura e la tradizione di questo prodotto dev'essere
conservata.
Caratteristiche e
Valori nutrizionali:
Consistenza pasta compatta e granulosa
Sapore deciso e corposo persistente al gusto
Valore energetico 382 kcal
Grassi presenti 31 g
Proteine 28 g
Calcio 900 mg
Suggerimenti quello stravecchio può essere grattugiato sulla pastasciutta, o proposto a fine pasto con frutta fresca.
Sapore deciso e corposo persistente al gusto
Valore energetico 382 kcal
Grassi presenti 31 g
Proteine 28 g
Calcio 900 mg
Suggerimenti quello stravecchio può essere grattugiato sulla pastasciutta, o proposto a fine pasto con frutta fresca.