VINO: UN TESORO DEL MADE IN ITALY DA SALVAGUARDARE
Il vino è il prodotto agroalimentare italiano più esportato all’estero
Con un valore che nel 2022 è stato pari a 7,9 miliardi sui mercati mondiali creando opportunità di lavoro che spaziano dai viticoltori agli addetti nelle cantine fino alla distribuzione commerciale, per allargarsi ai settori connessi, di servizio e nell’indotto che si sono estesi negli ambiti più diversi: dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi).
La produzione italiana
E' stimata intorno ai 43,9 milioni
di ettolitri in calo del 12% rispetto al 2022, facendo entrare il 2023 fra i
peggiori anni della storia del vigneto Italia nell’ultimo secolo insieme al
1948, al 2007 e al 2017. Il risultato è che per la prima volta dopo anni
l’Italia potrebbe non essere più il maggiore produttore mondiale di vino
superata in quantità dalla Francia che dovrebbe produrre 45 milioni secondo
l’ultimo bollettino del Ministero dell’agricoltura francese dell’8 settembre
scorso. Una partita ancora aperta dopo che l’arrivo del sole nella prima metà
del mese ha rappresentato una vera manna per la vendemmia che prosegue a
settembre ed ottobre con la Glera per il Prosecco e con le grandi uve rosse
autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e si conclude addirittura a
novembre con le uve di Aglianico e Nerello su 658mila ettari coltivati a
livello nazionale.
L'Italia può contare
Su 635 varietà iscritte al registro viti, il
doppio rispetto ai francesi, con le bottiglie Made in Italy destinate per circa
il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata
(Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118
vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante
30% per i vini da tavola a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità
con vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria. Il
processo di qualificazione del vino Made in Italy è confermato dal successo
dell’export anche in Francia dove però si bevono sempre più bottiglie italiane
con un balzo del +18,5% in valore delle esportazioni nazionali di vino Oltralpe
nei primi cinque mesi del 2023, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati
Istat.
La vendemmia 2023 in Italia
Mette in moto un esercito del vino che conta 1,5 milioni di persone impegnate direttamente nei campi, nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche nelle attività collegate, dall’enoturismo alla cosmetica fino alle bioenergie. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della divulgazione delle stime a metà vendemmia di Assoenologi, Ismea e Uiv.
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