L'ORO GIALLO della Valtellina, lo zafferano


Oro giallo è il nome che i produttori della preziosa polverina che colora i nostri risotti, hanno dato allo zafferano.
Utilizzato per le proprietà terapeutiche è un antiossidante naturale per i carotenoidi contenuti negli stimmi (i fili rossi al centro del fiore) che hanno la capacità di legarsi ai radicali liberi e neutralizzarli, proteggendo le cellule e innalzando le difese immunitarie.


E' inoltre efficace nella cura dell' ipertensione ed è un antidepressivo ma, il posto d'onore per la sua versatilità è in cucina, dove trionfa dagli antipasti al dessert.
E' considerato un prodotto di nicchia perché richiede molta lavorazione manuale ma, in compenso offre buone opportunità di guadagno, viene infatti venduto a venti euro al grammo circa, considerando che per produrne un chilogrammo, è necessario raccogliere dai centocinquantamila ai duecentomila fiori.

In Valtellina per rilanciare l' agricoltura e il turismo, negli ultimi due anni nuove colture si sono affiancate a quelle tradizionali del vino e delle mele, tra queste oltre allo zafferano, la coltivazione dei mirtilli e dei lamponi e le patate a pasta rossa.

La coltivazione dello zafferano in Valtellina è curata da una cinquantina di aziende agricole, su appezzamenti di terreno di circa trecento metri quadrati, molti dei quali destinati ad uso familiare.
L' Italia copre solo il dieci per cento della produzione mondiale insieme all' India (da cui proviene il fiore denominato Crocus sativus), al Marocco, alla Grecia e alla Spagna.




In Italia lo zafferano è coltivato in Lombardia, nelle province di Sondrio, Bergamo, Brescia e Mantova e nel resto d' Italia in Abruzzo, Toscana, Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia.











 







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