Strada Reale dei Vini Torinesi: I vigneti più rari e antichi d'Italia raccontano la storia del territorio



La Strada Reale dei Vini Torinesi collega le grandi eccellenze architettoniche, paesaggistiche e produttive del territorio torinese, un'occasione per scoprire colline e vigne, ma anche angoli ricchi di attrattive.






La Strada Reale dei Vini Torinesi tocca, anche se con la discontinuità determinata dai tratti di pianura, i 180 Comuni a vocazione vitivinicola, sul totale di 315 dell'intera provincia, suddivisi nelle quattro principali aree: Pinerolese, Collina Torinese, Valle di Susa, Canavese. Un ambiente che può contare sull'unicità delle Regge e delle Residenze Sabaude, dei castelli e dei forti.
Nei 180 Comuni la storia del vino va dai signori e cavalieri del Medioevo ai Savoia, giungendo fino alla riscoperta e valorizzazione dei vitigni autoctoni alla fine del xx secolo. I millenni di storia subalpina non hanno lasciato sul territorio solo segni "tradizionali", come i castelli, le cattedrali ed i palazzi nobiliari. Anche i vigneti (qualcuno reale come quello della Villa della Regina), i toponimi e le leggende legate al vino e agli altri prodotti della terra fanno parte della storia piemontese.



Il repertorio gastronomico ed enologico (quello di casa Savoia in particolare) consente di ricostruire attraverso i suoi menù uno scorcio di storia quotidiana dei ricchi casati di un tempo.
Nel torinese vi sono i vigneti tra i più alti ed antichi d'Italia, in località di grande bellezza naturalistica e paesaggistica come Chiomonte, Mocchie, Exilles, Fenestrelle, Giaglione e la Serra Morenica di Ivrea. La viticoltura "eroica" ha tramandato nel tempo l'arte della coltivazione di vitigni rari e di altissimo pregio come l''Avanà a Pomaretto e il Nebbiolo a Carema.
Della cultura locale è parte integrante una presenza imprenditoriale vivace e dinamica, che offre all'esigente turista odierno prestigiose dimore storiche di campagna, bed and breakfast e agriturismi.



Le città del vino assommano alla qualità delle produzioni del loro territorio un elevato pregio storico-architettonico: Caluso, Chieri, Susa e Pinerolo sono alcuni degli esempi più noti. Torino stessa, città magica e olimpica, propone la viticoltura nel suo "fuori porta" tra verdi colline a pochi chilometri dal centro della metropoli. I tesori della storia e dell'arte sacra (Sacra di San Michele e Novalesa sono i monumenti più noti, ma i complessi di pregio sono decine) sorgono per lo più in aree in cui la vite fa parte del paesaggio e della cultura locale da millenni.




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