L’energia delle mele nel kodinzon bellunese




E' tempo di mele, ne esistono un'infinita varietà ma quelle che descriviamo in questo articolo sono mele speciali e trattate in modo particolare.







Il kodinzon nasce alle pendici delle montagne bellunesi in un piccolo paese del feltrino, Sospirolo e da qui, grazie alle sue proprietà energetiche, è stato portato, come prezioso "compagno di viaggio" in alcuni degli angoli più impervi e inospitali del nostro pianeta, dalle vette himalayane a quella del Kilimangiaro, sino all’Antartide. 
Se non finisse per "on", come molti altri nomi propri della nostra regione, con quella K iniziale a tutto farebbe pensare fuorché ad un prodotto agroalimentare tradizionale del Veneto.


Il kodinzon è un prodotto tipico bellunese


Il kodinzon altro non è che una pasta di mele, una conserva ricavata dalle mele essiccate di antiche varietà locali, Rosette o Renette, ma anche della varietà Ferro Cesio. Mele dalla polpa asciutta, che essiccano rapidamente. I frutti, sbucciati, sono tagliati a pezzetti e cotti per eliminarne l’acqua fino a ottenere una purea che viene distesa sopra un’ampia teglia e posta ad asciugare in un essiccatoio. 
Non servono aggiunte di zucchero o conservanti di alcun genere, è un prodotto assolutamente naturale e molto energetico. Se ne ricavano delle sfoglie spesse pochi millimetri, che sono poi tagliate a piccole listerelle o in barrette e distribuite per il consumo in sacchettini o altre confezioni sigillate.


Il nome deriva da kodinz, che in dialetto indica proprio lo spicchio di mela essiccato (i kodinz, si mangiano soli oppure nel vin brulé e, in granella, sopra le crostate). Con questa tecnica venivano trasformate in passato grosse quantità di mele, ma anche di albicocche, di pesche, di prugne, quando la realtà contadina era tale che anche il barattolo di vetro era un bene non facilmente accessibile.

Ed è proprio in questa stagione, in autunno, che la mela bellunese subisce questa trasformazione naturale attraverso la procedura sopra descritta (servono 8 kg di mele per ottenere 1 kg di kodinzon).


Il Kodinzon viene utilizzato come alimento indispensabile nella dieta degli alpinisti


Un tempo l’essiccazione veniva fatta semplicemente esponendo il frutto al sole, ma anche agli agenti atmosferici: attualmente si ottiene lo stesso risultato utilizzando un essiccatoio appositamente studiato, che garantisce anche un’adeguata protezione igienica del prodotto e consente di esporlo più costantemente al sole.
Oggi il prodotto è brevettato e a depositarne il marchio è stata la signora Agnese Lise di Sospirolo, più precisamente della frazione di San Zenone, coadiuvata dal figlio
Dino De Cian, che oltre ad essere un cultore delle tradizioni locali e un appassionato fotografo, cura anche gli aspetti promozionali e commerciali dell’azienda materna.


Un prodotto che viene dal passato, che nasce dall’ antica tradizione, ma che trova nei giorni nostri un’interessante opportunità di consumo, soprattutto per quanti praticano dello sport e che hanno bisogno di acquisire adeguate energie nelle loro performance. Non a caso, come detto, il kodinzon ha scalato le vette più alte del mondo, essendo stato utilizzato (nella variante arricchita con il miele) come alimento essenziale nella dieta di numerosi alpinisti, alcuni dei quali bellunesi, ma anche in occasione di spedizioni di Reinhold Messner.


Un energetico genuino e naturale, dunque, totalmente privo di additivi chimici, conservanti e zuccheri aggiunti, dal gusto piacevole, che ricorda quello delle caramelle alla frutta. Un prodotto che si potrebbe definire povero e che invece racchiude, nella sua semplicità, una grandissima ricchezza.





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