Pomodoro: Etichetta d'origine obbligatoria per sughi, conserve e derivati


Scatta l'obbligo di indicare in etichetta l'origine del pomodoro utilizzato per conserve, sughi, salse e derivati per tutelare il made in italy.



L'indicazione dell'origine si applica ai derivati come conserve e concentrato di pomodoro, oltre che a sughi e salse che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.
Infatti è scaduto il termine di 120 giorni previsto per l'entrata in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale 47 del 22 febbraio 2018 del decreto interministeriale. 

Come nella norma già in vigore per i prodotti lattiero caseari, per la pasta e per il riso, il provvedimento introduce la sperimentazione per due anni del sistema di etichettatura che ha come obiettivo primario la difesa dei prodotti Made in Italy, così riconoscibili dai prodotti che contengono materie prime estere, immessi sul mercato come prodotti italiani. 

Le confezioni di derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture:

- Paese di coltivazione del pomodoro: nome del Paese nel quale il         pomodoro  viene coltivato.

- Paese di trasformazione del pomodoro: nome del paese in cui il pomodoro    è stato trasformato.

Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE.

Se tutte le fasi di lavorazione avvengono nel nostro Paese, d'ora in poi la dicitura dell' etichetta sarà "Origine del pomodoro: Italia".

Le indicazioni sull'origine devono essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.

E' prevista una fase per l'adeguamento delle aziende al nuovo sistema e lo smaltimento completo delle etichette e confezioni già prodotte, vendibili fino alla data di scadenza, al fine di consentire lo smaltimento delle scorte accumulate prima dell'entrata in vigore della nuova normativa.

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Oltre l'82% degli italiani considera importante conoscere l'origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per i derivati del pomodoro. Sono questi i dati emersi dalla consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a cui hanno partecipato oltre 26mila cittadini.


I produttori e i consumatori aspettavano da tempo una misura di trasparenza dopo che dall'estero sono arrivati nel 2018 il 15% di derivati di pomodoro in più rispetto allo scorso anno, secondo elaborazione Coldiretti su dati Istat relativi ai primi cinque mesi, che evidenziano una invasione straniera di ben 86 milioni di chili provenienti nell'ordine da Stati Uniti, Spagna e Cina.







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