IL "RISO DEL DELTA DEL PO" I.G.P.


Le caratteristiche del "RISO DEL DELTA DEL PO" sono molte; il chicco grande, cristallino e compatto che può essere bianco o integrale, l' alto valore proteico, l' elevata capacità di assorbimento, la bassa perdita di amido e la sua elevata qualità determinano una buona resistenza durante la cottura, ma non solo, presenta inoltre un particolare aroma ed una sapidità che permette di distinguerlo da quello prodotto in zone non salmastre.



Il clima temperato, la qualità ideale del terreno  e la vicinanza del mare, sono i fattori principali che ne caratterizzano la produzione.
L'area tipica per l'ottenimento del "RISO DEL DELTA DEL PO" si estende sul cono orientale estremo della pianura padana fra la regione Veneto e l'Emilia Romagna, nei territori formati dai detriti e riporti del fiume Po.
In particolare nel Veneto il riso del Delta del Po viene coltivato, in provincia di Rovigo nei comuni di Ariano nel Polesine, Porto Viro, Taglio di Po, Porto Tolle, Corbola, Papozze, Rosolina e Loreo.
In Emilia Romagna tale produzione concerne la provincia di Ferrara nei comuni di Comacchio, Goro. Codigoro, Lagosanto, Massa Fiscaglia, Migliaro, Migliarino, Ostellato, Mesola, Jolanda di Savoia e Berra.

STORIA

L' introduzione del riso in Italia sembra sia avvenuta dapprima nel sud ad opera degli Arabi e degli Spagnoli. E' una delle piante alimentari più antiche, è originario del sud-est asiatico ed è specie di palude. All' inizio la coltura del riso veniva spesso attuata dai pastori che lo seminavano negli acquitrini, attraversati in primavera durante i viaggi verso la montagna per poi raccoglierlo al ritorno in pianura, in autunno.
La coltivazione del riso nel Delta del Po risale al 1400, anche se la produzione estensiva ed organizzata si sviluppò solo nel XVI secolo, per opera della famiglia degli Estensi, che riuscirono a sfruttare i terreni acquitrinosi che altrimenti sarebbero rimasti abbandonati.
Il riso trova infatti in questa zona un terreno ideale, essendo l'unica coltivazione possibile in terreni permanentemente semi sommersi, richiedendo infatti una perfetta sistemazione idraulica del terreno. I terreni alluvionali del Delta del Po, inoltre, derivando dai sedimenti terminali del corso del fiume, sono particolarmente fertili in quanto ricchi di minerali, soprattutto di potassio, al punto da rendere inutile l'aggiunta di fertilizzanti, sia potassici, sia azotati.

Le caratteristiche del terreno consentono di distinguere tra "Riso delle Terre Bianche", coltivato nei terreni a componente argillosa e tra il "Riso delle Terre Nere", coltivato nei terreni torbosi. Anche da un punto di vista fitosanitario, l'ambiente del Delta è decisamente favorevole, per via della salubre brezza marina, che, spirando costantemente, riduce i ristagni di umidità e quindi la proliferazione di funghi patogeni e la conseguente necessità di trattamenti anticrittogamici. Condizioni queste che rendono i chicchi naturalmente sani e ricchi di sapore.

Il riso e la sua coltivazione hanno determinato non solo la struttura produttiva del Delta del Po, ma anche quella sociale, territoriale ed urbanistica. I terreni paludosi e malsani si trasformarono in verdeggianti risaie, dalle quali emergevano sempre più numerosi i casoni di canna palustre, le povere abitazioni dei lavoratori delle risaie. Ma attorno ad essi si sviluppò una realtà urbana che rispondeva alle necessità sia della produzione del riso, sia delle esigenze della vita dei lavoratori stessi. Aie, granai, essicatoi, case più confortevoli, chiese, scuole, "osterie", spacci, strade diedero vita ad insediamenti stabili.




Oggi le risaie del Delta del Po coprono circa 9.000 ettari di territorio, dove viene coltivato un riso della varietà "Japonica", prevalentemente del tipo Superfino, nelle varietà Carnaroli, Volano, Baldo e Arborio, tutti con caratteristiche organolettiche particolari.
Il riso viene confezionato e commercializzato da anni da numerose aziende con il nome "Riso del Delta del Po".





L' I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) "RISO DEL DELTA DEL PO" ha ottenuto la registrazione europea il 10 novembre 2009.







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